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22 Dicembre 2014La fame notturna è un disturbo che ha spesso origini psicologiche e può essere meglio gestito attraverso l'assunzione di compresse di valeriana.
Mangiare di notte, un disturbo dell'alimentazione
La sindrome dell'alimentazione notturna, conosciuta anche come NES (night eating syndrome), è stata oggetto di ricerche scientifiche nel 1955. Il dottor Albert Stunkard è stato il primo medico che si è occupato di osservare il comportamento alimentare notturno di una sua paziente, una ragazza di 16 anni, che era stata ricoverata in una clinica psichiatrica per problemi di depressione e obesità.
Maxine, questo il suo nome, sia a pranzo che a cena non aveva fame, ma si svegliava in piena notte alla ricerca di cibo. La fame notturna a volte è un disturbo serio dell'alimentazione associato ad altri disturbi, tra cui quelli del sonno e dell'umore. Tra i criteri stabiliti per la diagnosi di NES, i medici analizzano soprattutto la comparsa di questi segnali: inappetenza diurna, alimentazione eccessiva serale, problemi ad addormentarsi e frequenti risvegli con necessità di mangiare, depressione e stress.
I soggetti affetti da sindrome dell'alimentazione notturna assumono quasi 3 mila calorie, una quantità nettamente superiore rispetto a quella assunta dai soggetti che soffrono di obesità. Generalmente non si tratta di vere e proprie abbuffate ma di spuntini che presentano un altissimo contenuto calorico. Ai disturbi dell'alimentazione e del sonno si associano quelli emotivi. La paziente 0 infatti si abbuffava di notte quando si verificavano gravi litigi con i parenti.
Circa il 45% delle persone affette da NES soffrono anche di depressione e il loro umore tende a peggiorare durante il corso della giornata. Inoltre è stato accertato che gli spuntini notturni generano gravi sensi di colpa, cui si accompagna la vergogna per quanto accaduto e un senso di rabbia contro sé stessi.
Non si hanno dei dati precisi circa l'età in cui compaiono i primi sintomi, ma generalmente si sviluppa nella terza decade di vita. Anche sul decorso non si hanno ancora dei dati precisi, ma grazie ai pochi studi effettuati su gruppi di soggetti che presentavano attacchi di fame notturni è stato accertato che vi sono alcuni ormoni implicati. In particolare sono stati registrati livelli elevati di cortisolo e di ACTH.
La fame notturna è una problematica che riguarda numerosi soggetti, e negli ultimi anni sono aumentati gli studi e le ricerche. Grazie allo studio condotto dal team di scienziati coordinato da Satchidananda Panda, si è finalmente scoperto che alla base della sindrome dell'alimentazione notturna vi può essere la mutazione (anche minima) della sincronia di due geni che sono i responsabili della regolazione del ritmo sonno-veglia e dell'appetito, e che i soggetti più colpiti hanno un'età tra i 30 e i 40 anni. Dunque l'improvvisa voglia di qualcosa di buono che assale durante la notte, tanto da togliere il sonno, non è solo un problema psicologico, ma genetico.
Come smettere? Un tranquillante naturale può aiutare
A questo punto è bene analizzare come risolvere questo importante disturbo i cui sintomi non devono mai essere sottovalutati. I soggetti affetti da sindrome dell'alimentazione notturna devono rivolgersi ad esperti nutrizionisti e psicologi per educare il proprio corpo a rispettare l'orario dei pasti. In alcuni casi può essere davvero difficile riuscire a resistere al bisogno di mangiare, e proprio per questo motivo si può optare per una soluzione di tipo naturale che possa lenire il disturbo e riportare la serenità nella vita dei soggetti colpiti.
La valeriana è un'erba dalle note proprietà tranquillanti che attenua i disturbi di ansia e insonnia, e spesso sostituisce gli psicofarmaci. I suoi effetti sono stati riconosciuti ufficialmente a livello scientifico e sempre più spesso i medici preferiscono prescrivere un rimedio naturale come la valeriana piuttosto che un comune ansiolitico, cui seguono generalmente effetti collaterali, che impediscono il normale svolgimento delle attività quotidiane.
In commercio esistono varie tipologie di preparati a base di valeriana di facile assunzione, come formulazioni in gocce e in compresse. Per non sbagliare con il dosaggio è consigliato scegliere le compresse.
Ogni compressa contiene una quantità specifica del principio attivo, studiata in base alle esigenze dei soggetti che devono farne uso. Il largo uso di valeriana in compresse, ha spinto le aziende a produrre delle formulazioni particolari che costituiscono dei veri e propri integratori. Agli estratti di valeriana si aggiungono anche le vitamine per migliorare le funzioni celebrali e aiutare l'organismo nei suoi processi.
La valeriana in compresse non richiede prescrizione medica e non sono state evidenziate interazioni significative con altri farmaci. Ha la particolarità di agire in maniera molto veloce, inoltre favorisce il sonno ed evita i frequenti risvegli notturni tipici dei soggetti affetti da sindrome dell'alimentazione notturna.
Ma non solo, la valeriana ha il potere di ridurre gli stati di ansia diurni, con effetti positivi sul nervosismo e l'irritabilità. Tra i principali principi attivi della valeriana deve essere ricordata l'azione dei flavonoidi che è utile in caso di intestino irritabile (che si verifica molto spesso nei soggetti che soffrono di stress e ansia).
Per lenire il disturbo della fame notturna è indicato un dosaggio quotidiano di 2 compresse di valeriana da assumere per 28 giorni prima di andare a dormire. Essendo un rimedio naturale i primi risultati si potranno registrare almeno 15 giorni dopo l'inizio della terapia. Un consumo eccessivo può provocare l'insorgere di insonnia, emicrania, aumento della pressione o diminuzione della frequenza cardiaca. Inoltre non deve essere assunta in gravidanza e durante l'allattamento ed è vietata ai bambini al di sotto dei 6 anni.